bevotroppo |
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| Ho letto con interesse il post contemporaneo sul contagiri Veglia in quanto ne possiedo uno che ha il difetto di bloccarsi a 5000 giri e lì rimanere anche a quadro spento. Dal susseguirsi dei messaggi ho notato che oltre ai problemi elettronici, c'è anche la necessità di aprire e richiudere lo strumento in un modo semplice e non distruttivo e con un risultato finale accettabile. Mi sono quindi costruito questo:
sono due gusci di nylon opportunamente torniti per accogliere il lato frontale fino alla parte cilindica della ghiera di chiusura lasciando scoperta la ribaditura; in quello posteriore vi è lo spazio per i faston e attacco della corda.
il montaggio sul tornio tra il mandrino e la contropunta
con l'ausilio di un sofisticatissimo congegno tecnologico si solleva un lembo della ribaditura per una lunghezza di qualche millimetro, quanto basta per inserire:
facendo girare lentamente il tornio e arretrando contemporaneamente l'utensile il bordino si raddrizza in modo continuo e con facilità: questo il risultato
tutti i particolari di un contagiri meccanico:
Passiamo ora alla chiusura: dopo aver riassemblato il tutto, lo si rimonta con gli appositi gusci spingendo con la contropunta in modo da precaricare l'anello di gomma che farà tenuta sul vetro dello strumento rendendolo stagno; si utilizza l'utensile con il cuscinetto
facendo ruotare lentamente il tornio si ribadisce il bordo spingendolo con il cuscinetto: questo il risultato
solo la verniciatura sulla curvatura ha ceduto ma la ribaditura è continua e uniforme. Così si presenta lo strumento dopo il lavoro:
ecco la vista in particolare della piegatura:
e questi sono i particolari degli utensili:
L'unghia è ricavata da una vite paker con la testa svasata (autofilettanti per metallo) opportunamente molata; a parte il blocco di nylon tutto proviene dal ciarpame presente in officina (spesa totale 8 euro).
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